La basilica di Sant’Ambrogio è simbolo di Milano tanto quanto il Duomo. Non se ne può mancare la visita, neppure se si è in città solo per lavoro. Si trova in centro città. Da Rho la si raggiunge con uno dei treni della linea suburbana che passano dalla stazione ogni 15 minuti, in direzione Milano. Si scende alla fermata della Stazione Garibaldi, dove si può prendere la linea verde della metropolitana in direzione Assago -Abbiategrasso. La fermata di Sant’Ambrogio si trova a pochi passi dalla bellissima chiesa in stile romanico dell’alto medioevo.
La basilica fu costruita su ordine di Sant’Ambrogio attorno alla chiesa paleo cristiana in cui erano sepolti i primi martiri milanesi del cristianesimo e ne rispetta la pianta originale. Anticamente si chiamava Basilica dei martiri. La chiesa risale al 387 d.C., ha quindi 1630 anni. Lo stile romanico attuale fu scelto per un importante restyling della basilica, avvenuto alla fine dell’anno mille e voluto dall’allora vescovo di Milano, Anselmo III da Rho. Alle sue spalle vi è l’Università Cattolica, che si trova nel convento benedettino del Sacro Cuore, fondato dall’imperatore Carlo magno nel 789 d. C.
La bellezza delle sue forme trasmette calore e richiama l’idea di un Dio molto vicino all’uomo, quasi fosse possibile toccarlo. E’ forse per questo motivo che tante leggende che parlano di rapporti diretti fra uomini e esseri sopranaturali si sono concentrate tra questa chiesa e la sua piazza. Sant’Ambrogio è dedicata al patrono di Milano, che visse nel IV secolo dopo Cristo e vi è sepolto. A quei tempi i vescovi erano eletti dal popolo e Ambrogio non era che un catecumeno.
La leggenda vuole che in quella stessa piazza, che si trovava allora fuori dalle mura di Milano, si svolgessero le elezioni per acclamazione del vescovo guerriero che avrebbe guidato al città sia religiosamente sia politicamente. Ambrogio prese la parola e un bambino, simbolo di innocenza, si mise a gridare Ambrogio Vescovo. Il popolo lo seguì ed Ambrogio diventò il vescovo più amato della storia di Milano. La sua storia, sin dalla sua elezione, è cosparsa di fatti miracolosi.
Il serpente di Mosè
Nella basilica di Sant’Ambrogio vi è una stele con un serpente arrotolato, legato al mondo del sopranaturale. Si tratterebbe infatti del miracoloso bastone di Mosè, quello con cui divise il mar Rosso e con cui fece scaturire le piaghe d’Egitto. L’ultima fu quella dei serpenti e anche il bastone prese la forma del serpente. La leggenda di quella stele dice che, nell’ultimo giorno prima della fine del Mondo, il serpente prenderà vita, scenderà dalla stele per andarsene.
Oltre alla stele vano osservati molto bene anche i capitelli delle colonne, riccamente decorati da bassorilievi che raffigurano esseri mitologici. mostri, draghi, cavalieri misteriosi e soprattutto messaggeri angelici che annunciano la fine del mondo.
La colonna del Diavolo
Fra gli esseri soprannaturali che hanno frequentato nel passato piazza Sant’Ambrogio vi è anche un demone. La leggenda vuole infatti che il demonio non riuscendo a corrompere Sant’Ambrogio, decise di prenderlo a cornate. Mancò però la mira e si conficcò con le corna nella colonna di marmo usata per le incoronazioni degli imperatori che si trova nella piazza. Vi lasciò due fori che, si dice, sono in comunicazione diretta con l’inferno.
La leggenda racconta che da quei due buchi esca odore di zolfo e che appoggiando l’orecchio si possano sentire le urla dei dannati. Storicamente quello era il punto della città in cui gli arcivescovi milanesi incoronavano, con la corona ferrea, gli imperatori del sacro romano impero. uno dei riti voleva che l’imperatore appena incoronato abbracciasse la colonna.